Finalmente trovo un po’ di tempo, nella mia notte insonne, per raccontarvi il mio arrivo al CERN.
Ore 5:50 sveglia, preparati, colazione al bar, treno da Lomazzo ore 6:58.
Arrivo in stazione con più di mezz’ora di anticipo, decido di cercare il treno, lo vedo pronto al binario 4, un bell’ETR 610Â faccio un giro per la stazione e poi prendo posto.
Mi trovo un signore che fa l’elemosina “Devo andare a Ginevra. Mi mancano 8€ per il biglietto”, al solito è evidente che si tratta di una scusa, va beh, gli smollo 1€ sono proprio di buon umore eh?
Il viaggio inizia tranquillo, vado a prendermi un caffè al vagone ristorante, cialda Lavazza 3,3 € il caffè più caro della mia vita!
Arrivo all’ultima stazione italiana, Domodossola e sale il cane antidroga della Guardia di Finanza. Passato il confine arriva il controllore svizzero che sa almeno tre lingue (Italiano, Tedesco e Francese) e mi controlla il biglietto già controllato. Poi arriva quello della dogana che chiede i documenti, cavoli quanti controlli! Non c’ero abituato! 😀
Per quanto riguarda il treno che è un ETR 610 sono rimasto colpito dalla presenza di un piccolo display LCD per ogni posto e dai monitor che annunciano le fermate in maniera “context aware” il messaggio viene detto in quattro lingue ma il primo cambia in base alla lingua che si parla nella città di fermata (Italia, Svizzera tedesca e poi Svizzera francese).
Uscito dalla stazione impiego 10 minuti per fare il biglietto e prendere il tram, non male per una città che non avevo mai visto. Il tram per il CERN è dotato di monitor informativi pubblicitari come negli autobus bolognesi, ma context-aware dato che gli spot spesso sono scelti in base alla fermata in cui ci si trova in quel momento, ho pensato “Che figata!”.
Arrivato al CERN impiego il pomeriggio per registrarmi come utente, ottenere il badge, comprare una SIM yallo e per le 18:30 raggiungo l’albergo. (Grazie Nicola e Giuseppe!)
A questo punto sono stanco morto, e sto per crollare sul mio letto ma mi preparo ad uscire per andare ad una cena in un ristorante indiano della zona che si è poi rivelata essere una festa a sorpresa per il compleanno di Giuseppe. Festa piacevole ma sono troppo stanco e dopo il dolce mi sono fatto riaccompagnare in albergo dove sono crollato.